Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Lo scorso anno il Consorzio Boschi Carnici, grazie ad un bando regionale con fondi PSR della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, ha ideato un progetto di “economia forestale collaborativa” che punta ad una “gestione forestale multiproprietario” per cercare di superare l’annoso problema della frammentazione fondiaria e della conseguente non gestione di molte aree boscate.
Se in situazioni ordinare la frammentazione e la mancata gestione delle piccole proprietà private possono far perdere importanti opportunità in termini di fornitura di servizi ecosistemici, in situazioni di emergenza ciò diventa un ostacolo davvero rilevante. È ovviamente questo il caso di molte aree alpine del nord-est, Carnia compresa, alle prese prima con la Tempesta Vaia e poi con l’avanzata dell’infestazione di bostrico tipografo.
Il progetto, ideato dal Consorzio Boschi Carnici, si chiama “NETFo - Net of Forests” e basa le proprie attività su una piattaforma di “forest sharing” all’interno della quale i proprietari possono mettere a disposizione i propri fondi per una gestione condivisa.
Ma la piattaforma non è solo questo. All’interno di essa ci sono anche dei veri e propri servizi che possono essere molto utili, in generale, ai gestori forestali. Tra questi un servizio, ancora in via sperimentale, di “early warning”, quindi di allerta precoce, basato su immagini satellitari in grado di indicare i boschi di abete rosso suscettibili all’attacco del bostrico. Ciò permette ai gestori delle aree colpite di avere ben chiaro quali aree monitorare con più attenzione ed eventualmente agire in modo rapido attraverso interventi selvicolturali. Una delle principali sfide del sistema, ancora in fase di sperimentazione, è quella di individuare gli "attacchi verdi", ovvero quelle porzioni di bosco già attaccate dal coleottero ma con gli aghi ancora verdi. Questi, ad esempio, potrebbero essere i popolamenti in cui agire velocemente, esboscando il materiale prima dello sfarfallamento dell'insetto.
A ideare il sistema è stata Francesca Giannetti, ricercatrice del GEOLAB dell’Università degli Studi di Firenze nonché socia fondatrice del team di BlueBiloba, la start up che ha ideato la piattaforma di NETFo.
Abbiamo realizzato con Francesca Giannetti un’intervista podcast, di circa 15 minuti, in cui la ricercatrice spiega il funzionamento del sistema, le sue opportunità e i suoi attuali limiti.
Ascolta l’intervista (disponibile anche sulle principali piattaforme podcast come Spotify) >>>
A completamento dell’intervista a Francesca Giannetti proponiamo alcune immagini esemplificative della restituzione grafica del sistema di “early warning”.
E' possibile cliccare sulle immagini per ingrandirle e farle scorrere in modalità slideshow.
Immagine 1 - Identificazione delle aree con cambiamento spettrale rispetto alla baseline con soglie calibrate su più indici di vegetazione con modello Random Forest. In arancione le aree potenzialmente sottoposte ad attacco rispetto agli anni precedenti.
Immagine 2 - Indice VCI basato su comparazione dell’indice NDVI sulla base delle baseline degli anni precedenti identificando le varie soglie di differenza. Le condizioni di stress indicate come severe sono quelle in rosso e arancione, mentre in viola chiaro e scuro sono indicate le condizioni normali ma già vicine a una condizione di stress.
Immagine 3 - Esempio di analisi di dettaglio della distribuzione dell’indice VCI, NDVI e della traiettoria spettrale su una specifica particella forestale che può essere richiamata immettendo il codice di riferimento della particella.
Su questo argomento è stato pubblicato anche un articolo su Sherwood n. 257, intitolato: "Early warning. Potenzialità e limiti del telerilevamento per il monitoraggio del bostrico in ambiente alpino" all'interno del Dossier: "Bostrico, tra gestione dell'emergenza e pianificazione del futuro".
Rendiamo disponibile l'articolo per approfondire questa tematica.
Questo, come gli altri strumenti della piattaforma di NETFo, ci dimostrano quanto sia importante “unire le forze” e gestire le foreste anche in modo collaborativo, come proposto dal Consorzio Boschi Carnici.
"Una singola piccola proprietà non avrebbe la possibilità di dotarsi di tali strumenti", spiega Erika Andenna, Direttrice del Consorzio, "un gruppo di proprietà coordinato da una realtà più grande e già solida come la nostra, dotata di un suo Ufficio tecnico, invece sì. Un motivo in più per puntare sull’associazionismo forestale, in special modo nelle situazioni emergenziali, ma non solo".
La piattaforma del progetto NETFo, che già si interfaccia con un'altra piattaforma di supporto alle decisioni realizzata in Friuli-Venezia Giulia dal progetto PriForMan, sarà presentata nell'ambito di un convegno che sarà realizzato a Tolmezzo (UD) il prossimo 27 ottobre.
Questo webdoc è stato realizzato nell'ambito del progetto NETFo - Net of Forest, coordinato dal Consorzio Boschi Carnici
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