Assortimenti legnosi di piccolo diametro. Potenzialità del mercato e innovazione per le imprese di prima lavorazione
Ascolta l'articolo
di Simone Pezzato, Valentino Gottardi e Davide Pettenella
La valorizzazione dei vari prodotti legnosi ricavabili dalle utilizzazioni forestali è collegata all’andamento del mercato del legno e alla capacità di adattare l’organizzazione del lavoro nella prima parte della filiera. In quest’ottica si riportano i risultati di uno studio sull’impiego degli assortimenti legnosi di piccolo diametro da lotti di conifera in provincia di Trento.
Instabilità e incertezza sono i migliori termini per caratterizzare il mercato del legname in questi ultimi anni. Tale situazione è legata all’accavallarsi di crisi congiunturali (pandemia, eventi ambientali estremi, crisi energetica, conflitti armati e relativi embarghi e sconvolgimenti nelle rotte commerciali) e di dinamiche strutturali. Queste ultime sono dovute agli investimenti crescenti nella bioeconomia, condizione fondamentale per la decarbonizzazione. Lo sviluppo della bioeconomia comporta un rapido cambiamento del mercato internazionale del legname, con la crescita della domanda di piccoli assortimenti trainata dal settore degli imballaggi in legno e cartone, dei pannelli e isolanti in legno, della chimica verde (biotessili, bioplastiche, prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, ecc.) e, non da ultimo, della bioenergia (Verkerk et al. 2022).
Queste dinamiche congiunturali e strutturali ci aiutano a comprendere anche l’andamento recente di mercati locali del legname, come quello trentino. La principale forma di vendita del legname in provincia di Trento è la vendita in piedi. Il prezzo base d’asta del lotto, stimato in fase di redazione del Progetto di taglio congiuntamente al volume, è oggetto di asta al rialzo. L’impresa vincitrice si deve occupare delle operazioni di utilizzazione delle piante assegnate e dell’esbosco del legname. Questo, una volta esboscato, viene misurato dal rappresentante del proprietario forestale al fine della definizione ufficiale del quantitativo compravenduto. Il proprietario forestale, nell’ambito dei Capitolati d’Oneri o delle regole contrattuali, definisce un diametro minimo di misurazione, ovvero il diametro sotto al quale il legname non viene computato ai fini della vendita, rimanendo comunque a completa disposizione dell’acquirente.
I capitolati d’oneri hanno visto, nel periodo post-Vaia, un rapido innalzamento del diametro minimo di misurazione dai consuetudinari 10-15 cm ai 25 cm, comportando una riduzione consistente del volume venduto ed effettivamente pagato ai proprietari forestali. Questo adeguamento dei contratti è avvenuto in parte per velocizzare le operazioni di raccolta e misurazione e in parte per assecondare le forti pressioni del mondo imprenditoriale. La scarsa conoscenza da parte dei proprietari delle potenzialità tecnologiche ed economiche di questi assortimenti ne ha comportato la svalutazione commerciale. Questa dinamica ha motivato il presente studio dove è stata analizzata la filiera trentina degli assortimenti di piccolo diametro, la ripartizione degli utili dalla loro lavorazione e le possibilità di sviluppo di questo segmento di mercato. Le fonti dei dati sono state indagini con questionari ad un campione ampiamente rappresentativo dei vari operatori coinvolti, interviste dirette ad attori privilegiati e i dati di mercato raccolti attraverso il Portale del Legno Trentino.
Opportunità per i proprietari forestali
Per evidenziare l’importanza di questi assortimenti, in termini di volume e di valore potenziale, sono stati analizzati i dati forniti dalla Magnifica Comunità di Fiemme circa l’assortimentazione diametrica dei tronchi derivanti da alcuni lotti boschivi di abete rosso colpito da bostrico tipografo. Per ogni singolo lotto è stata computata l’incidenza del volume netto complessivo degli assortimenti legnosi di diametro pari, o inferiore, a 25 cm, rispetto a quello totale del lotto misurato a piazzale. Con l’aumentare dell’età del popolamento, la percentuale di assortimenti di piccolo diametro retraibili tende a diminuire. Com’è intuibile tale valore non si annulla del tutto in quanto questi assortimenti derivano sia dalle piante con diametro a petto d’uomo inferiore a 25 cm, sia dalla parte apicale delle piante grandi. In termini generali, la classe dei piccoli diametri rappresenta dal 10 al 20% del volume del lotto. Questo range di valori è affetto da una probabile sottostima dovuta al rapido decadimento tecnologico delle parti più fini delle piante bostricate, che vengono quindi destinate alla filiera energetica e non computate nel volume totale del legname da opera. Analizzando le serie storiche pubblicate dal Portale del Legno Trentino è stato possibile definire l’andamento dei prezzi di vendita del tronco da sega e della paleria, considerato come l’assortimento in cui ricadono la maggior parte dei piccoli diametri venduti. La differenza media tra il prezzo del tronco da sega e della paleria è del 32%, sebbene nel medio periodo si osservi una tendenza alla convergenza dei due prezzi. Si segnala però che alcuni proprietari riescono normalmente a commercializzare la paleria ad un prezzo del 10-15% inferiore rispetto al tronco da sega.
Utilizzazioni forestali dell’assortimento di piccolo diametro
Coinvolgendo le imprese di utilizzazione forestale, si sono analizzati i costi e i ricavi collegati all’utilizzazione delle piante e dei tronchi di piccolo diametro.
Per prima cosa si è andati ad analizzare come varia il diametro minimo di lavorazione a seconda del sistema di allestimento adottato. L’impiego dell’harvester consente di lavorare in modo economico anche i tronchi più piccoli; infatti, nel 50% dei casi, l’impresa termina la lavorazione ad un diametro in punta pari, o inferiore, ai 10 cm. Al contrario, il 60% delle imprese che effettuano sramatura e depezzamento con motosega termina la lavorazione ad un diametro in punta superiore ai 15 cm. Per valutare compiutamente la potenziale valorizzazione degli assortimenti di piccolo diametro sono stati stimati i costi di lavorazione sostenuti, paragonandoli poi ai costi necessari per l’utilizzazione dell’assortimento normale (Grafico 1).
In un cantiere in cui le piante vengono abbattute con la motosega ed esboscate con gru a cavo, il costo medio di lavorazione è di 35 €/m3 per l’assortimento normale e di 49 €/m3 per il materiale fine, con un aumento medio del 40%. Lo stesso aumento di costo si registra anche nel caso in cui l’esbosco venga eseguito con trattore e verricello, garantendo però costi medi di lavorazione inferiori. L’utilizzo di harvester e forwarder rende paragonabile la lavorazione del tondo normale a quella dell’assortimento di piccolo diametro, abbassando il costo medio rispettivamente a 28 €/m3 e a 30 €/m3. La variazione tra le due lavorazioni si riduce in questo caso al 7%.
Grafico 1 - Costi di lavorazione per sistema di meccanizzazione (€/m3; p.d. = piccolo diametro).
Prima lavorazione dell’assortimento di piccolo diametro
Dopo la tempesta Vaia, sul territorio provinciale sono entrate in funzione 4 linee di segagione specializzate nella lavorazione degli assortimenti di piccolo diametro mediante l’utilizzo di tecnologia Canter (1) con una capacità di segagione installata annua che supera i 260.000 m3. Oltre alle aziende specializzate esistono varie segherie dotate di una linea di segagione unica in grado di lavorare anche il piccolo diametro. Analogamente a quanto fatto per le imprese di utilizzazione, si sono analizzate le rese di segagione dichiarate per linee specifiche e per quelle tradizionali (Grafico 2). Si è poi valutata la resa di lavorazione dei diametri normali per un confronto diretto.
Grafico 2 - Rese di segagione (valori percentuali)
L’impiego di una linea specifica permette di ottenere una resa di poco inferiore al 50%, mentre, nella segagione degli assortimenti più fini mediante una linea di segagione tradizionale, si realizzano rese di lavorazione nettamente inferiori, pari al 37%. Le stesse linee tradizionali, lavorando assortimenti di diametro maggiore, ottengono rese nell’ordine del 64%. Anche in questo caso le stime presentate derivano dalla lavorazione di materiale bostricato e quindi, verosimilmente, sottostimano le rese ottenibili in fase di segagione in un contesto ordinario con lavorazione di materiale fresco.
L’implementazione di una linea di segagione specifica consente di abbattere notevolmente i costi vivi della lavorazione dei piccoli diametri (Grafico 3). Si passa in media, al netto dei costi di ammortamento, dai 77 €/m3 sostenuti da un’impresa con linea tradizionale ai 35 €/ m3 di una segheria con linea dedicata. Data la scarsa resa e l’alto costo di lavorazione, le imprese dotate di una linea tradizionale preferiscono in molti casi non lavorare il tondame più piccolo, rivendendo i quantitativi presenti nei lotti acquistati.
Grafico 3 - Costi di lavorazione (€/m3) di tavolame per legname ingegnerizzato, oltre a travi e prismati realizzati su misura a seconda delle necessità dell’acquirente.
I principali prodotti che derivano dalla trasformazione dell’assortimento di piccolo diametro sono morali e listelli destinati alla produzione dei pallet. Viene inoltre commercializzato tavolame, impiegato anche lungo la filiera del legname ingegnerizzato, oltre a travi e prismati realizzati su misura a seconda delle necessità dell’acquirente.
Nuovi indirizzi nelle imprese di lavorazione del legname
Per far fronte ad un mercato in forte cambiamento e dal futuro incerto, le imprese di prima lavorazione trentine hanno cominciato un processo di diversificazione della produzione. In particolar modo sono diverse le realtà che, negli ultimi anni, hanno deciso di investire nel riutilizzo e nella valorizzazione degli scarti di produzione. Questo settore trova riscontro nelle nuove politiche dell’Unione Europea, in particolar modo nell’ambito del pacchetto di misure sull’economia circolare (la Direttiva 2018/851 sui rifiuti e sottoprodotti che modifica la precedente Direttiva 2008/98) e sui regimi di responsabilità estesa del produttore. Tali interventi normativi, recepiti non senza difficoltà interpretative nell’ordinamento nazionale, hanno portato ad una valorizzazione sempre maggiore dei sottoprodotti industriali derivanti dalla segagione del legname, supportata dal grande sviluppo tecnologico sia nel campo dei prodotti a base di fibre legnose (in particolare quelli relativi a pannelli e alla “chimica verde”) che della bioenergia.
A completamento dell’indagine sulla lavorazione dei piccoli diametri sono state, quindi, analizzate le imprese trentine dotate di macchinari in grado di valorizzare i sottoprodotti. I dati che vengono presentati in seguito fanno riferimento alle 15 segherie sulle quali è stata realizzata l’indagine.
Per quanto riguarda il contesto locale, i sottoprodotti vengono differenziati principalmente in cippato e segatura (Grafico 4). La corteccia è poco rappresentata anche in relazione al materiale lavorato in questo particolare momento storico: durante l’utilizzazione in bosco, è infatti frequente che la corteccia del legname bostricato si stacchi e rimanga sul letto di caduta o in piazzale. Inoltre, sono sempre più le segherie che stanno adottando la tecnologia Canter per la lavorazione del tondo; questo macchinario, andando a fresare il tronco fa sì che non vadano a crearsi i canonici refili bensì che venga prodotto direttamente cippato.
Grafico 4 - Scarti di produzione ottenuti dalle imprese di lavorazione dei tronchi
Per garantire un reimpiego interno all’azienda degli scarti lavorazione, diverse segherie trentine hanno deciso di dotarsi di una centrale a biomassa in modo tale da poter soddisfare i fabbisogni di energia termica dell’azienda (Grafico 5). L’aliquota di biomassa che eccede il fabbisogno aziendale viene venduta. L’implementazione di una pellettatrice rappresenta un’ulteriore modalità per la lavorazione e la valorizzazione degli scarti. La produzione diretta del pellet consente alla segheria di incrementare il profitto ottenibile dalla lavorazione del legname. Le centrali a biomassa vengono utilizzate solamente per la realizzazione del fabbisogno interno; attualmente non vi sono segherie che finalizzano la produzione di energia per la sua vendita.
Grafico 5 - Utilizzo degli scarti da parte delle diverse imprese della filiera
Conclusioni
La frequenza degli eventi estremi di danneggiamento dei boschi e le dinamiche di mercato impongono sia un adattamento delle modalità di gestione selvicolturale sia delle tecniche di utilizzo del materiale legnoso. L’attuale alta disponibilità di legname di conifera, derivante soprattutto dalle utilizzazioni forzose, lascerà nel medio-breve periodo il posto ad un’importante contrazione dell’offerta di queste specie a livello locale ed internazionale (Bozzolan et al. 2024). A fronte di questo processo, la domanda di legname è invece in continua crescita, anche in conseguenza del processo di decarbonizzazione dell’economia e della già ricordata crescita di diversi settori della bioeconomia basati sull’impiego di legname che, se si escludono gli impieghi in edilizia, è in grandissima prevalenza legata a piccoli assortimenti (Egger et al. 2024).
A questo orizzonte di medio-lungo periodo si affianca una condizione contingente molto particolare: a seguito dei recenti eventi estremi, la capacità lavorativa delle imprese forestali trentine è passata dai 540.000 m3 tariffari di legname nel 2018 ai 700.000 m3 nel 2021. Sul lato delle imprese di prima lavorazione, la capacità di segagione è passata nello stesso periodo da 750.000 m3 netti a circa 1 milione di m3 (Servizio Foreste 2022). I servizi provinciali stimano che la capacità di segagione sia stata ulteriormente incrementata negli ultimi tre anni, superando 1,3 milioni di m3.
Appare quindi quanto mai opportuno puntare ad un uso sempre più efficiente della risorsa legno. Un principio generale di orientamento dovrà essere quello di non sprecare legno dalle alte qualità tecnologiche per prodotti per i quali è sufficiente materia prima di minore qualità, principio molto prossimo a quello dell’impiego del legno “a cascata”.
Gli investimenti fatti dalle imprese specializzate nella lavorazione degli assortimenti di piccolo diametro sono quindi da considerarsi positivamente proprio perché coerenti con i principi ricordati. Allo stesso tempo, la corretta valorizzazione di questi prodotti, oltre a diminuire i problemi legati alle difficoltà di approvvigionamento della filiera, svolge un ruolo cardine nella fattibilità economica delle cure colturali (diradamenti) e delle utilizzazioni dei popolamenti di minor valore economico. In definitiva, la commercializzazione dei piccoli diametri può sostenere, almeno dal punto di vista economico, il necessario adeguamento delle tecniche di gestione e pianificazione forestale alle nuove dinamiche di mercato e ai nuovi scenari climatici, in linea con l’orientamento verso l’”intensificazione sostenibile” (Lombardi et al. 2020) che dovrebbe indirizzare le politiche agricole e forestali del prossimo futuro.
In definitiva non tutto il male vien per nuocere se sapremo cogliere l’occasione di Vaia e dei successivi attacchi del bostrico per andare verso modelli di gestione più intensiva dei nostri boschi, di potenziamento della filiera foresta-legno nazionale e di minor dipendenza dall’estero per l’importazione di legname.
Bozzolan N., Mohren F., Grassi G., Schelhaas M., Staritsky I., Stern T., Peltoniemi M., Šebeň V., Hassegawa M., Verkerk P.J., Patacca M., Jansons A., Jankovský M., PalátováP., Blauth H., McInerney D., Oldenburger J., Jåstad E., Kubista J., Antón-Fernández C., Nabuurs G. 2024. Preliminary evidence of softwood shortage and hardwood availability in EU regions: A spatial analysis using the European Forest Industry Database. Forest Policy and Economics, 169, 103358. https://doi.org/10.1016/j.forpol.2024.103358
Bozzolan N., et al. 2024 - Preliminary evidence of softwood shortage and hardwood availability in EU regions: A spatial analysis using the European Forest Industry Database. Forest Policy and Economics, Volume 169.
Egger C., Grima N., Kleine M., Radosavljevic M.(eds.) 2024 - Europe’s wood supply in disruptive times. An evidence-based synthesis report. IUFRO World Series Volume 42. Vienna. 160 p.
Lombardi F., Andreetta A., Corona P., Falsone G., Marchi E., Marziliano P., Motta R., Tognetti R., Scarascia-Mugnozza G., Zimbalatti G., Marchetti M. 2020 - Intensificazione sostenibile nella filiera foresta-legno. Atti del XVII Convegno AISSA “Buone pratiche di intensificazione sostenibile-Strumento per lo sviluppo del sistema agroalimentare italiano”. Vol. 1. AISSA, Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie, 2020. 5-11.
Servizio Foreste, 2022 - La filiera trentina del legno. Indagine sul settore forestale in Provincia di Trento e prima lavorazione del legno e sulle imprese di utilizzazione.
Verkerk, P.J., Hassegawa, M., Van Brusselen, J., Cramm, M., Chen, X., Maximo, Y. I., Koç, M., Lovrić, M., Tegegne, Y. T. 2022. Forest products in the global bioeconomy - Enabling substitution by wood-based products and contributing to the Sustainable Development Goals. Rome, FAO. https://doi.org/10.4060/cb7274en
Lascia un commento
Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!
I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.
Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!
I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.
ULTIMI ARTICOLI e NOTIZIE
Arz el rabb, il bosco di cedri del Libano millenari raccontato da Leila Rossa Mouawad
Il testo integrale in lingua inglese dell'articolo di Leila Rossa Mouawad su "Arz el rabb", il bosco di cedri del Libano millenari e sull'importanza di questa specie per il popolo libanese.
S.O.S. Tarout - per la tutela degli ultimi Cipressi millenari del Sahara
Il progetto internazionale “Tarout” tutela il Cupressus dupreziana, specie del Sahara algerino con 230 alberi millenari su 700 km², studiando e conservando habitat e piante.
Biscogniauxia Nummularia. Cancro carbonioso del faggio
Il cancro carbonioso del faggio sta diventando una minaccia in Europa, in quanto condizioni di stress per le piante trasformano Biscogniauxia nummularia da innocuo endofita a patogeno aggressivo.
Contro vocabolario. Sono corretti i termini piantumazione ed essenza?
Una riflessione sull'uso di alcuni termini forestali in contesti divulgativi con particolare riferimento a "piantumazione" ed "essenza" linguisticamente scorretti rispetto a "piantagione" e "specie
La Summer School forestale: l’iniziativa di AUSF Ancona
AUSF Ancona ha organizzato con successo la Prima Edizione della Summer School "forestale" dedicata a studenti dei Corsi Triennale e Magistrale di Scienze Forestali.
Le foreste europee sono adatte per un futuro sostenibile?
Un focus per far conoscere il processo FOREST EUROPE che da oltre 40 anni promuove strategie comuni per proteggere e gestire in modo sostenibile le foreste in Europa.
Regione Toscana: incentivi per forme associative di gestione forestale
Regione Toscana: incentivi per forme associative di gestione forestale
Tutti gli aggiornamenti EUDR
è stata aperta la possibilità di registrarsi al sito EUDR per la compilazione delle dichiarazioni di dovuta diligenza e sono disponibili le relative sessioni formative.
Lezione aperta sul Bostrico nelle peccete del Parco dell’Adamello
UNIMONT organizza una lezione di entomologia forestale aperta al pubblico, con dimostrazione pratica dei danni causati da Ips typographus nel Parco dell'Adamello, per una corretta informazione.
Boschi Toscani: una scomoda verità. Ambientalismo o populismo?
Boschi Toscani: una scomoda verità. Il documentario del Gruppo Foreste del WWF Toscana che da ambientalismo rischia di sfociare nel populismo.
Segheria mobile Wood-Mizer LT20: un successo globale
La segatronchi Wood-Mizer LT20 è un punto di svolta in vari settori, dai manufatti su misura ai grandi progetti in edilizia.
Segheria Wood-Mizer LT20START: massime prestazioni ad un prezzo per tutti
La Wood-Mizer LT20START ridefinisce il concetto di segheria tecnicamente avanzata con idraulica completa, rendendola accessibile a un vasto pubblico grazie al suo prezzo competitivo. Questo modello
Boschi Toscani: una scomoda verità. Ambientalismo o populismo?
Boschi Toscani: una scomoda verità. Il documentario del Gruppo Foreste del WWF Toscana che da ambientalismo rischia di sfociare nel populismo.
Qual è il vero “baricentro” del settore legno-energia? Una frase di Bernardo Hellrigl
Secondo Hellrigl, Il vero "baricentro" della dendroenergetica risiede nella sua capacità di contribuire alla lotta contro la crisi climatica e al processo di transizione ecologica.
30 anni di Sherwood: nuovi strumenti per gli abbonati e altre storie
Sul sito Rivistasherwood.it nuove iniziative per abbonati e non aprono i festeggiamenti per i 30 anni della rivista sempre impegnata nella diffusione di temi forestali.
La “Foresta dei cedri di Dio”, in Libano, raccontata da Leila Rossa Mouawad
Leila Rossa Mouawad racconta una foresta di cedri del Libano; alberi che, benché oggi minacciati da crisi climatica e patologie, rimangono un segno di resilienza e speranza e simbolo di un Paese.<
Spunti dall’ottava edizione della “Mediterranean Forest Week” di Barcellona
I principali temi trattati all'8ª Mediterranean Forest Week di Barcellona: restaurazione forestale, diversità genetica, incendi e boschi urbani, con focus su giustizia sociale e finanziamenti.
Animazione territoriale: una nuova competenza necessaria per la professione forestale?
Oltreterra 2024 propone una nuova figura professionale: l'animatore forestale territoriale. Serve formazione, anche universitaria, in: progettazione, facilitazione e leadership collaborativa.
La lezione dell’Avez del Prinzep: recensione del nuovo libro di Marco Albino Ferrari
Marco Albino Ferrari, unendo simbolismo, gestione forestale e arte, racconta la storia di un centenario abete bianco trentino che, dopo essersi schiantato rivive in un quartetto d’archi.
Quello che le piante non dicono: recensione del nuovo libro di Riccardo Rizzetto
Umanizzare gli alberi si può, ma con serietà e onestà intellettuale. Questo è ciò che ha fatto Rizzetto nel suo libro dove gli alberi dialogano di ecologia con rigore ed approfondimento scient
L’affascinante normalità della selvicoltura
Recensione della serie televisiva "L'uomo dei boschi", una produzione francese con protagonista Simon Allix, un artista viaggiatore che applica il suo talento all’editoria e al cinema.
Vicini e lontani: gli “alieni” tra noi
Recensione del podcast “Vicini e lontani” del Post, con Matteo Bordone si parla di specie alloctone che proliferano fuori dal loro territorio di origine.
Un “viaggio sentimentale” nei boschi italiani
Dicono che troverete più nei boschi che nei libri. E che gli alberi vi insegneranno cose che nessun maestro vi dirà. È vero! Ed è proprio questa la meraviglia del bosco.
Altre news
Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Cryptostroma corticale. Malattia della corteccia fuligginosa dell'acero
Malattia della corteccia fuligginosa dell'acero Malattia che colpisce il genere Acer, in crescita...
Che fine ha fatto la leale collaborazione istituzionale?
L'editoriale a firma della Redazione e del Consiglio Editoriale di Sherwood per commentare la...
Il regolamento EUDR e i nuovi obblighi delle imprese
Ecco cosa cambia per le aziende con l’entrata in vigore del nuovo regolamento EUDR contro la...
Pillole forestali dall’Italia #24 - Disturbi naturali e altre notizie di settembre
Nuova puntata (n. 24) di Pillole forestali dall’Italia, la rubrica che descrive e commenta 5 tra...
Dothistroma septosporum. Malattia delle bande rosse degli aghi di pino
Una delle malattie più dannose i pini di tutto il mondo, segnalata anche in Italia, desta...
Manifesto per una selvicoltura più vicina alla Natura
Raccolta commenti e sottoscrizioni al "Manifesto per una Selvicoltura più vicina alla Natura"...
Pubblicata la prima Strategia Forestale Nazionale
È stata pubblicata la Strategia Forestale Nazionale, un documento di validità ventennale primo nel...
Teleferica forestale COBRA
La teleferica forestale a stazione motrice mobile COBRA di UNIFOREST è progettata e costruita per...
Agriumbria 2024: nuovi spazi espositivi e aumenta il numero delle aziende partecipanti
Agriumbria, manifestazione dedicata all’agricoltura, alla zootecnia e all’alimentazione, giunge...
Un’edizione importante per Forestalia 2023
Dal 27 al 29 ottobre 2023 a Piacenza Expo andrà in scena la nuova edizione di FORESTALIA,...
La Festa dell’Albero. Dalle origini al Regio decreto Serpieri del 1923
La storia, le leggi e le finalità della Giornata nazionale degli alberi giunta fino a noi...