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Lavoro in bosco

Infortunio sul lavoro e utilizzazioni boschive: conoscere per decidere

Infortunio sul lavoro e utilizzazioni boschive: conoscere per decidere

a cura di Alessandro Franco

Tutti gli imprenditori forestali, a prescindere dalla loro dimensione e forma giuridica, sono consapevoli dell’elevato livello di pericolosità del cantiere forestale, delle lavorazioni eseguite e delle macchine ed attrezzature ogni giorno impiegate nel contesto. È un dato di fatto, immediatamente percepibile e condiviso. Tutt’altra musica invece quando si tratta di comprendere quali siano le conseguenze concrete, reali, sia dal punto di vista personale sia patrimoniale, di un infortunio sul lavoro che provochi lesioni rilevanti o, peggio, mortali.

È incredibile se pensiamo che l’imprenditore deve ogni giorno valutare, e poi decidere, dove e come allocare le proprie risorse economiche e di ore-uomo in azienda. Come posso decidere quanto investire in consulenza specializzata, informazione e formazione, macchine ed attrezzature, polizze assicurative, Modelli Organizzativi 231 o SGSL se non ho almeno una ragionevole idea di che cosa succederà a me ed alla mia azienda in caso di infortunio? Cerchiamo di dare qualche breve spunto di riflessione pratico giuridico, con l’obiettivo di consentire una consapevole, e quindi ragionata, valutazione costi-benefici da parte del datore di lavoro.

L’infortunio come evento multiproblematico

Oggi in Italia un singolo evento infortunistico genera varie e diverse conseguenze giuridiche che abbracciano più campi del diritto.
Ipotizziamo un infortunio mortale ad un nostro operatore forestale in cantiere ed elenchiamo in estrema sintesi le principali conseguenze giuridiche ed economiche nei campi penale, civile, amministrativo e previdenziale.

  • Penale. Immediatamente dopo i fatti, il cantiere sarà posto sotto sequestro dall’autorità intervenuta; lo rimarrà fino a che il pubblico ministero, seguendo l’iter procedurale proprio degli “Accertamenti Tecnici Irripetibili” previsti dall’ art. 360 c.p.p., avrà effettuato tutti i rilievi ritenuti necessari, a mezzo di personale dell’ASL se non richiedenti particolari competenze, o attraverso la nomina di propri consulenti tecnici di parte.
    In questo caso è prevedibile un sequestro di un paio di mesi. Sarà necessario nominare altrettanto velocemente un avvocato difensore, anche per tentare di dissequestrare le macchine non coinvolte nell’incidente ma presenti all’interno del cantiere, ed affiancargli uno o due consulenti tecnici di parte (ad es. un ingegnere esperto in sicurezza sul lavoro ed un medico legale, o un dottore forestale, a seconda dei problemi da approfondire), con relativi acconti per le loro competenze. L’autorità giudiziaria richiederà tutta la documentazione relativa al dipendente deceduto, alla sicurezza sul lavoro aziendale ed al cantiere. Le indagini proseguiranno per mesi e il processo per anni nei suoi gradi di giudizio. Le sole spese legali e di difesa per un ottimo avvocato e due consulenti tecnici di livello saranno pari a diverse decine di migliaia di euro. In caso di condanna, il datore di lavoro, ed eventuali ulteriori figure coinvolte, subiranno una pena dai 2 ai 7 anni di reclusione, salvo attenuanti di rilievo, per il solo omicidio colposo aggravato di cui all’art. 589 del c.p., oltre alle ulteriori sanzioni penali contravvenzionali previste dal d.lgs. n. 81/08 per le singole violazioni.
  • Civile. L’imprenditore subirà le richieste di risarcimento danni dei familiari del deceduto, abitualmente vedova, figli ed altri congiunti. A seconda delle circostanze e dell’età dello sfortunato operatore forestale, gli importi complessivi andranno dai 500.000 al milione abbondante di €.
    Il Committente proprietario del lotto, se riterrà, potrà a propria volta avanzare richieste risarcitorie quantomeno per i ritardi nell’esecuzione; lo stesso per eventuali noleggiatori di macchine operatrici sequestrate.
  • Amministrativo. Nelle regioni che lo contemplano, in caso di condanna l’impresa sarà cancellata dall’elenco delle imprese forestali, con la conseguenza di non poter più effettuare lavori in bosco: significa chiudere. Ancora, se l’impresa ha forma di società di qualsiasi tipologia, sarà soggetta alla cosiddetta “Responsabilità degli Enti”, prevista dal d.lgs. n. 231-2001, che prevede a carico della società stessa, in caso di condanna per il delitto di omicidio colposo con violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro, sanzioni pecuniarie fino a 774.500 €, o addirittura fino a 1.549.000 € nei casi più gravi.
  • Previdenziale. INAIL assicurerà ai congiunti una rendita vitalizia per la perdita del lavoratore. In caso di condanna, fermo che l’Istituto non è comunque tenuto ad attendere tale momento, chiederà il rimborso della posta di spesa capitalizzata al datore di lavoro ritenuto responsabile. Una “simpatica” PEC, con la richiesta di versare entro 30 giorni una somma che può variare per i parametri già sopra visti, dai 4-500.000 al milione di € (avete capito bene, queste cifre si sommano a quelle relative ai risarcimenti civili). Aumenteranno poi i contributi previdenziali da versare in futuro per i residui lavoratori.

Molto brutalmente ma realisticamente, soltanto da quello che abbiamo in sintesi evidenziato sopra, e senza considerare gli ovvi aspetti umani (spesso l’imprenditore forestale infatti perde un amico stimato, non il dipendente matricola X) e la reputazionale personale e dell’impresa stessa, parliamo di cifre tra 1 e 2 milioni di € che sono in grado di mettere in ginocchio anche le realtà aziendali più articolate del settore se non coperte da un’ottima polizza assicurativa; consideriamo inoltre le condanne penali da far tremare i polsi.
La buona notizia è che gestire ed abbattere i livelli di rischio in questo campo si può con una strategia giuridica oltre che tecnica. I costi sono infinitesimali (e detraibili!) se paragonati a quelli delle conseguenze, purché si valuti correttamente la dimensione del problema e si intraprenda il percorso prima di un evento infausto.

Autori:
Alessandro Franco
, Avvocato esperto in sicurezza sul lavoro

in collaborazione con
conaibo logoCONAIBO

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Questa articolo è tratto dal numero 147 di Tecniko & Pratiko- Attrezzature e servizi per chi lavora con gli alberi: se vuoi ricevere a casa la tua copia cartacea e non perderti l’anteprima su questo e altri contenuti esclusivi, visita la sezione dedicata agli abbonamenti cliccando qui. Abbonandoti contribuirai a sostenere tutto il lavoro della redazione di Sherwood”.

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