Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
di Marco Togni
È un materiale costituito da legno tranciato in fogli sottili unito a tessuto, utilizzato in molte applicazioni nel campo della moda, nel design e nell’oggettistica, in sostituzione del pellame
La moda si nutre sempre di nuove idee. In questo caso particolare, un’idea italiana, geniale e brevettata, ha prodotto un materiale nuovo, adatto a sostituire il pellame nella realizzazione di borsette, scarpe, cinture e accessori.
A sinistra frassino radiale tinto blu; a destra particolare del disegno fiammato di frassino tinto grigio (foto NUO®).
Negli sviluppi più recenti tale materiale ha trovato impiego per i mobili e gli imbottiti, anche in sostituzione di tessuti pregiati, e nell’automotive per i rivestimenti interni delle automobili e la tappezzeria. Ulteriori sviluppi si possono facilmente immaginare per tutti quei prodotti ove occorra un materiale morbido come la stoffa, ma di legno. Con un’attenzione all’ecologia e al LCA molto favorevole, può essere vincente dal punto di vista degli impatti ambientali, ad esempio, quando messo a confronto con i medesimi prodotti che impiegano pellame, oltre a incontrare il parere assai favorevole degli animalisti. Non a caso gli attuali detentori del brevetto lo hanno anche inserito nella categoria dei “vegan products”.
Nell’ambito della moda, dei mobili e imbottiti e della tappezzeria, i prodotti e gli accessori fatti con questo materiale si posizionano in una fascia medio alta del mercato. Il valore del materiale si può considerare paragonabile a quello del pellame di elevata qualità.
Il legno di latifoglie di pregio, come tutti i legni, può essere tranciato in fogli sottili (piallacci), tipicamente di spessore di 6/10 di millimetro (0,6 mm). Questi sottili fogli possono essere usati come tranciati decorativi, e presentano tutte le peculiarità del legno: colore, venatura (variabile in base al piano di taglio radiale o tangenziale) e tessitura. Sono però estremamente fragili trasversalmente alla fibratura e con facilità si spezzano. Nella fase successiva un certo numero di tranciati con disegni simili, preferibile se ottenuti da uno stesso pezzo di legno, vengono accostati uno all’altro, giuntati tra loro e poi incollati con un adesivo a una sottile tela di cotone che ne costituisce il flessibile supporto. Nelle nuove versioni al posto della tela di cotone si possono usare sia il tessuto-non-tessuto, più adatto a supporti rigidi e senza curve, oppure la microfibra, se il prodotto è soggetto a elevate sollecitazioni e deve resistere maggiormente allo strappo. Ottenuto questo composito legno-tessuto, la parte lignea viene micro-incisa utilizzando il laser, con disegni geometrici regolari a griglia fine di 6 tipi diversi (spaziatura griglia da 1,7 a 4 mm, con larghezze differenti della parte incisa al laser), in modo da interrompere la continuità della fibratura.
Il legno viene così snervato completamente e reso flessibile e piegabile esattamente come il tessuto su cui è applicato. La distanza e la forma data alle incisioni, oltre che influire sulla flessibilità e sul raggio di curvatura del prodotto, ha anche una rilevanza estetica e deve quindi soddisfare aspetti che vanno oltre il processo produttivo.
Ingrandimento di legno-tessuto con microincisioni laser a disegno quadrato e con diagonali (lato del quadrato di 3 mm).
Il composito legno-tessuto, in base alla destinazione d’uso finale, può essere poi ricoperto con un protettivo a base di vernici poliuretaniche. I compositi, prima del protettivo, possono anche essere tinti nelle tonalità di colore preferite.
In linea teorica qualsiasi tipo di tranciato di legno può essere impiegato per la realizzazione di questo materiale. Le uniche condizioni sono la qualità del disegno della venatura e la quantità di tranciati simili disponibili, da poter essere affiancati gli uni agli altri, per garantire una certa omogeneità dei disegni delle venature del legno nelle diverse forniture. Quindi qualsiasi specie legnosa e anche qualsiasi parte della pianta arborea, comprese le radiche è adatta. Attualmente il legno-tessuto prodotto viene fatto con tranciati di frassino, rovere, noce e faggio. Per ottenere una maggiore omogeneità e ripetibilità della venatura e dei colori del prodotto possono essere utilizzati anche i tranciati di legno ricomposto (tipo Tabu o Alpi).
Questo prodotto, praticamente un “tessuto impiallacciato”, è stato lanciato sul mercato alcuni anni fa. Il brevetto italiano è ora di proprietà di un’azienda tedesca che si occupa sia degli sviluppi dei vari compositi, delle applicazioni e dei prodotti derivati, che della commercializzazione del prodotto, in tutte le sue declinazioni.
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