In Cansiglio parte RA.dì.CE - progetto di cooperazione per lo sviluppo di una nuova filiera forestale locale
Grazie al finanziamento della Regione del Veneto di cui al C.S.R. Misura SRG07 - Cooperazione per i sistemi del cibo, filiere e mercati locali – Filiere Forestali, il 28 ottobre 2024 si è costituito ufficialmente il Gruppo di Cooperazione RA∙dì∙CE.
L’obiettivo del Gruppo di Cooperazione (GC) è costruire e siglare un “contratto di filiera forestale locale di tipo verticale” operativo e concreto per rilanciare l’economia del bosco.
L’area territoriale coinvolta è la zona del Cansiglio e dell’Alpago, i partners sono proprietari e gestori forestali (Veneto Agricoltura e Comune di Alpago), imprese di prima e seconda utilizzazione forestale (Vania Zoppè e Ecodolomiti s.r.l), di trasformazione e valorizzazione del legno (Gava Imballaggi s.r.l), enti di ricerca e formativi accreditati (UNIPD TESAF, Confagricoltura Belluno).
Il progetto nasce da Gava Imballaggi s.r.l, azienda Benefit e capofila del progetto, che vuole rafforzare il suo impatto positivo, in termini economici ed ambientali, sul territorio che l’ha vista nascere e crescere. Il suo progetto di sviluppo è legato al bilanciamento tra processo industriale e ricadute ambientali e sociali, la sua vision è migliorare la sua crescita green coinvolgendo le diverse imprenditorialità del settore, rafforzandole attraverso una nuova, concreta ed operativa strutturazione di rapporti commerciali.
Le parole chiave del progetto RA∙dì∙CE: sostenibilità, inclusività e strutturazione
Sostenibilità in quanto gli imballaggi industriali in legno si pongono come prodotto strategico, non solo perché in grado di assorbire più CO2 di quanto ne emettano nel loro intero ciclo di produzione, ma anche perché, viste le loro caratteristiche intrinseche, gli stessi risultano facilmente riciclabili per produrre altri prodotti a base legnosa. Il progetto RA∙dì∙CE si inserisce in un processo di produzione già virtuoso per migliorarlo e renderlo ancora meno impattante, la leva consiste nel promuovere una filiera forestale cortissima che vada a ridurre in maniera considerevole i trasporti della materia prima, segmento questo della produzione che attualmente mostra i più ampi margini di miglioramento, in quanto modificabile in breve tempo e con risultati immediati. Il progetto intende essere il più sostenibile possibile sotto diversi punti di vista: desidera sia valorizzare le risorse presenti, incentivando una gestione accorta della foresta non solo a fini economici, ma anche in termini di resilienza, necessità quest’ultima che si fa sempre più pressante in un mondo che vede l’emergenza climatica diventare ordinaria, sia incrementare l’utilizzo a cascata del prodotto. A tal proposito nel gruppo è presente Ecodolomiti s.r.l azienda che si occupa di valorizzazione energetica, una valorizzazione che parte a monte con gli scarti della prima lavorazione e che segue ogni passaggio evitando lo speco della risorsa legno.
Inclusività perché il progetto RA∙dì∙CE, volendo in primis ridurre gli impatti dei trasporti per l’approvvigionamento della materia prima, ha coinvolto diversi soggetti al fine di impostare una filiera forestale operativa e corta. La presenza di un obiettivo così ambizioso richiede da una parte la presenza di una forte realtà imprenditoriale, nel caso specifico la Gava Imballaggi srl, che funge da traino per le altre realtà coinvolte, meno strutturate e deboli sull’attuale mercato, come le imprese di prima lavorazione. Nel progetto è la ditta Zoppè che si occuperà proprio di evidenziare le criticità attinenti al suo segmento di attività, mentre la Ecodolomiti srl potrà dare spunti sul recupero e la riqualificazione energetica degli scarti, spingendo a migliorare la sostenibilità generale del progetto. Il Dipartimento Tesaf analizzerà le fluttuazioni nelle distanze di trasporto, nell'approvvigionamento delle materie prime e nei flussi di merci lungo l'intera catena di lavorazione. Questo perché i prodotti in legno differiscono notevolmente di più in termini di bilancio complessivo di CO2 in questi segmenti che, ad esempio, in termini di produzione. Confagricoltura con la sua rete di rapporti, in primis con gli enti proprietari di foreste aderenti al gruppo PEFC “Veneto foreste” contribuirà a dare uno sguardo al futuro, alla gestione sostenibile, allo sviluppo economico delle aree interne. Nella progetto sono inclusi anche il comune di Alpago e Veneto Agricoltura enti proprietari di foresta, interessati ad una gestione accorta, resiliente del loro patrimonio, ad una crescita intelligente e smart del territorio, ad una valorizzazione dei prodotti e delle comunità rurali. Veneto Agricoltura inoltre ha manifestato l’interesse ad analizzare il progetto al fine di creare un “modello” replicabile a tutto il territorio veneto, in quanto Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario.
Strutturazione infine, attraverso lo sviluppo di una contrattualistica dedicata, che salvaguardi i soggetti e organizzi una vera e propria filiera in continuum dal bosco al prodotto legnoso finito, stabilizzando buone pratiche ed evitando o quanto meno riducendo fortemente l’acquisto estero degli assortimenti necessari alla lavorazione. Il piano di lavoro stabilito punta ad individuare e risolvere i problemi che, partendo dalla produzione forestale, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera, per giungere alla firma di un contratto di filiera forestale concreto ed operativo legato all’efficienza nell’organizzazione produttiva e logistica, nel coordinamento delle diverse imprese e nel realizzare equi e stabili rapporti contrattuali tra gli operatori, non dimenticando la parte ambientale che prevede una riduzione significativa delle emissioni e che risulta il leitmotiv di tutta la progettualità. Il fine perseguito è creare lo strumento contrattuale idoneo a sostenere i rapporti commerciali, rafforzare l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale tra imprese e proprietari forestali, nonché strumento di visione e programmazione rivolto al futuro e alla crescita. Tale contrattualistica sarà la base su cui innestare azioni sinergiche che incentivino la collaborazione negli anelli deboli della filiera per contrastare la dispersione delle imprese impegnate nel settore, coordinare non solo verticalmente le lavorazioni, ma anche orizzontalmente, limitatamente agli anelli deboli (segherie in primis), vincendo la competizione individuale delle microimprese di settore.
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