Studenti in azione per la Gestione Forestale: Workshop Teorico-Pratico in Molise
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di Antonio di Biase, Michelefederico Filoni, Martina Galliano
Ottimizzare l'organizzazione nella gestione forestale ed ambientale: due appuntamenti formativi in Molise
Cos’è la GESTIONE FORESTALE”? Secondo la definizione FAO, è “l'uso delle foreste e dei terreni forestali in un modo e ad un ritmo che mantengano la loro biodiversità, produttività, capacità di rigenerazione, vitalità e il loro potenziale per svolgere, ora e in futuro, le loro funzioni ecologiche, economiche e sociali, a livello locale, nazionale e globale e che non provochino danni ad altri ecosistemi”.
È con il proposito di conoscere le implicazioni pratiche di questa definizione che nel mese di marzo 2024, l’Associazione Universitaria Studenti Forestali del Molise, in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti (DiAAA) dell'Università degli Studi del Molise, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Campobasso e Isernia e l'Associazione Istruttori Forestali Ambiente Sicurezza (AIFAS), ha organizzato un evento Tecnico-Pratico con tema centrale la “Gestione Forestale”.
Il primo appuntamento è stato il seminario tenutosi il 13 marzo a Campobasso presso il DiAAA, con la partecipazione di esperti del settore, tra cui il Professore Giuseppe Palumbo, Presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Campobasso e Isernia; il Dott. Agronomo e Forestale Antonio Del Re, l’Istruttore forestale Alessio Marro, il Dott. Forestale Aldo e PhD Di Brita,; ed infine, i Professori Vittorio Garfì, Docente di Geografia Forestale e Selvicoltura, e Giuseppe Lima, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Forestali e Ambientali.
Durante l’evento, sono stati trattati temi rilevanti legati alla gestione forestale e alla sostenibilità ambientale, con un approfondimento su progetti e casi studio. Tra questi, i più rilevanti sono stati la discussione sul progetto LIFE AFORCLIMATE, presentato dal Prof. Garfì, che riguarda la gestione e la conservazione delle foreste in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici e il piano di gestione forestale elaborato dal Dott. Del Re per un corpo idrico di elevato pregio conservazionistico immerso in un contesto completamente naturale sita a Roseto Valfortore che ha richiesto una analisi specifica delle caratteristiche ecologiche dell’area per stabilire gli interventi selvicolturali più idonei.
Parallelamente, i professori hanno offerto una visione più scientifica della gestione forestale, con un focus sulle tecniche di Gestione Forestale Sostenibile in risposta ai cambiamenti climatici. Hanno introdotto concetti chiave della Climate Smart Forestry (CSF), un approccio che integra la scienza climatica con la gestione forestale per aumentare la capacità delle foreste di adattarsi e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Questo approccio non solo aiuta a preservare la biodiversità e le risorse naturali, ma ottimizza anche i benefici economici e sociali derivanti dalla gestione forestale stessa. Viene promossa, infatti, la scelta di specie forestali più resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici, la selezione e la gestione di alberi ad alto assorbimento di carbonio, la riduzione delle perdite di carbonio durante i tagli e la promozione di forestazioni mirate, utilizzo di strumenti avanzati di monitoraggio come i sensori e le tecnologie di remote sensing (telerilevamento) per raccogliere dati sullo stato delle foreste esplorando anche le pratiche agroforestali, che combinano l'agricoltura con la gestione forestale.
Dalla pianificazione e progettazione siamo passati all’aspetto operativo, con l’intervento di un istruttore forestale che ha illustrato le modalità di abbattimento e allestimento, spiegando le tecniche specifiche e le precauzioni necessarie da adottare per eseguire un lavoro sicuro ed efficiente. Sono state, inoltre, elencate le normative più rilevanti che coinvolgono l’attività dell’operatore nel cantiere forestale.
L’accento è stato posto proprio sull’importanza della professionalità di coloro che lavorano in bosco i quali, affidandosi alle tecniche oggi comprovate e diffuse, sono in grado di eseguire tagli in modo da minimizzare i danni alle piante rilasciate, ottimizzando la crescita futura del bosco senza pregiudicare l’integrità dell’ecosistema.
Attività in campo, operatività e sicurezza nei cantieri forestali
Il secondo appuntamento ha avuto un approccio pratico e si è svolto il 25 marzo presso il Bosco Pescarello, un rimboschimento di pino nero a Pietracatella (CB). I partecipanti, muniti di appositi Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), hanno assistito a dimostrazioni operative in un cantiere forestale allestito appositamente per la giornata dall'AIFAS e dall’Azienda forestale Marro.
Guidati dai Dottori Agronomi e Forestali Antonio Del Re e Gianpiero Tamilia, i partecipanti hanno definito un’area di saggio, al cui interno sono state selezionate quattro piante da abbattere, scelte in base a criteri di stabilità, dominanza e densità del popolamento forestale. Ogni pianta selezionata è stata marcata utilizzando un martello forestale, secondo la normativa vigente.
Con il supporto dei membri dell’AIFAS, è stato poi analizzato e implementato l’intero iter operativo tipico di un cantiere forestale. La prima fase è consistita in una panoramica sull’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), comprendenti caschi con visiera, guanti antitaglio, pantaloni rinforzati e scarpe antinfortunistiche, per garantire la massima sicurezza degli operatori. Sono state illustrate e discusse le normative vigenti, incluse quelle relative alle distanze di sicurezza e al coordinamento tra gli operatori.
Le tecniche di abbattimento sono state dimostrate in diverse condizioni operative:
- Albero in posizione normale: abbattimento con taglio di direzione e taglio di abbattimento, eseguiti con angolazioni e profondità idonee a controllarne la caduta.
- Albero inclinato: utilizzo di tecniche specifiche per compensare il peso sbilanciato, come il taglio a ventaglio che prevede una recisione asimmetrica per stabilizzare la direzione di caduta e l’utilizzo del tirfor e del paranco per un giusto direzionamento.
- Albero situato su un versante: applicazione di metodi avanzati, come il taglio a gradini per ridurre il rischio di slittamento del tronco durante la caduta oppure il taglio eseguito successivamente alla tacca di direzione che però è eseguito inserendo la motosega di punta per avere un maggior controllo della pianta prima della caduta; quest’ultima pratica è estremamente pericolosa soprattutto nella fase di inserimento della punta che potrebbe rimbalzare, dandoci l’occasione di ribadire l’importanza di una corretta formazione degli operatori.
In seguito all’abbattimento è stata eseguita una sessione sulla sramatura dei tronchi a terra sul letto di caduta. Si è discusso delle diverse metodologie utilizzate soffermandosi in particolar modo sulla tecnica svedese, metodo molto efficiente ed ergonomico, che prevede il posizionamento del tronco parallelamente al suolo, supportato da rami lasciati intenzionalmente; l'operatore utilizza la motosega per effettuare i tagli in modo sequenziale dal basso verso l'alto, mantenendo una postura naturale che riduce lo sforzo fisico. In termini di sicurezza questa tecnica riduce significativamente il rischio di incidenti, come i colpi di ritorno della motosega, grazie a tagli controllati e direzionati ma richiede un addestramento specifico per garantire la corretta esecuzione. La tecnica svedese è efficace, come suggerisce appunto il nome, in contesti territoriali pianeggianti con alberi di dimensioni omogenee e forme regolari caratteristiche delle conifere, non a caso prevalenti nella gran parte delle foreste scandinave, ma che può essere impiegata, all’occorrenza, anche sul territorio italiano.
Infine, l'ultima parte della giornata è stata dedicata alle operazioni di esbosco, durante le quali i tronchi abbattuti sono stati spostati dal luogo di taglio verso l’imposto tramite l’utilizzo di un verricello forestale. Questo strumento, fissato in posizione stabile, è stato utilizzato per trascinare i tronchi lungo un percorso predefinito, garantendo il controllo del movimento attraverso funi d'acciaio e carrucole per ridurre al minimo l'impatto sul suolo e sulla vegetazione circostante. Gli operatori hanno utilizzato segnali non verbali codificati per indicare a colui che manovra il verricello di iniziare la trazione, bloccare l’avvolgimento della fune, allentarla o arrestare il motore in situazioni di pericolo. L'importanza di lavorare non solo sulla formazione dei singoli operatori, ma anche sulla squadra, è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed efficiente. Quando ogni membro del team è addestrato a lavorare in modo sinergico, la comunicazione diventa più fluida, riducendo gli errori e migliorando la coordinazione nelle operazioni quotidiane. La sicurezza dipende tanto dalla capacità della squadra di lavorare in armonia quanto dalle competenze individuali. Movimenti coordinati e ben sincronizzati possono ridurre significativamente i rischi legati alla distanza tra gli operatori, alla visibilità limitata o ai pericoli creati dal rumore e dalle vibrazioni delle macchine. Un lavoro di squadra solido, fondato su una formazione condivisa, consente a ogni membro di capire il ruolo degli altri, sapere come anticipare le azioni e rispondere rapidamente in situazioni impreviste, il che è cruciale per ridurre i rischi di incidenti e infortuni sul lavoro.
L’esbosco è proseguito il caricamento e il trasporto del legname mediante un forwarder di tipo gommato messo a disposizione dalla ditta Marro che ha permesso di movimentare i tronchi verso i punti di imposto previsti. Durante la fase di caricamento, i partecipanti hanno appreso come posizionare correttamente i tronchi sul pianale del veicolo, utilizzando le pinze idrauliche proprie del mezzo per afferrarli e sollevarli con precisione oltre alle nozioni di carico, il quale deve essere uniforme per mantenere la stabilità e garantire la sicurezza, evitando il sovraccarico del veicolo e l’instabilità del trasporto.
Questa dimostrazione pratica ha evidenziato l'importanza di un coordinamento efficace tra gli operatori e le attrezzature utilizzate, mostrando come la comunicazione e l'applicazione delle norme di sicurezza siano fondamentali per minimizzare i rischi sul campo. L'intero processo, dalla fase di abbattimento all'esbosco e al trasporto, ha offerto un quadro completo delle operazioni di utilizzazione forestale, fornendo ai partecipanti una comprensione approfondita delle tecniche di movimentazione del legno in condizioni operative reali.
Riflessioni finali
Questi due eventi hanno rappresentato un'importante opportunità di formazione per tutti gli studenti e gli iscritti dell’associazione, offrendo un'approfondita combinazione di teoria e pratica. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di acquisire competenze tecniche avanzate, tra cui la gestione del legname, l’uso delle motoseghe e delle attrezzature specializzate, nonché l’applicazione delle normative di sicurezza sul campo. Inoltre, hanno avuto l'occasione di osservare e mettere in pratica le tecniche di caricamento e trasporto del legname, utilizzando il forwarder, e di comprendere l’importanza di un approccio equilibrato che tenga conto della sicurezza, dell'efficienza e della sostenibilità delle operazioni.
Questi eventi hanno anche fornito una visione più ampia della gestione delle risorse naturali, un aspetto fondamentale in un’epoca in cui le sfide ambientali, economiche e sociali sono sempre più complesse. La formazione ha permesso ai partecipanti di esplorare soluzioni innovative e sostenibili per affrontare i problemi legati alla gestione forestale, come il cambiamento climatico, la conservazione della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse. In questo contesto, le attività pratiche, unite alla teoria, hanno rappresentato un passo importante per l’acquisizione di competenze trasversali, che sono essenziali per un futuro più responsabile e consapevole nella gestione del patrimonio forestale e ambientale.
Autori:
Antonio di Biase, AUSF Molise
Michelefederico Filoni, AUSF Molise
Martina Galliano, AUSF Molise
Se vuoi scoprire di più su AUSF Italia, sul nostro sito è disponibile un articolo firmato da Solaria Anzilotti che ripercorre la storia dell'Associazione, dalla nascita alle recenti attività e collaborazioni a livello nazionale e internazionale.
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