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Pillole forestali dall’Italia #50 - Studi sul mercato e sulle caratteristiche del legno locale e altre notizie di gennaio

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Pillole forestali dall'Italia puntata 50

Ciao a tutte e a tutti e benvenuti all'edizione numero 50 di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento quindicinale che vi descrive e commenta 5 tra le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.

Questa rubrica è sponsorizzata da FSC®Italia e PEFC Italiache ringraziamo per consentire la diffusione gratuita dell'informazione forestale.

Preferisci ascoltare o leggere?

Ecco la versione PODCAST (la trovi anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):

Qui invece le notizie da LEGGERE:

UN MILIONE DI EURO PER CONOSCERE IL MERCATO DEL LEGNO

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Iniziamo il nuovo anno con una novità interessante.

A fine 2024 il Masaf, con un decreto ministeriale, ha stabilito i criteri e le modalità per utilizzare parte del “Fondo per le foreste italiane” al fine di realizzare un programma di rilevazione dei prezzi dei prodotti forestali e di altri dati economici legati alle filiere del settore.

Si tratta, complessivamente, di circa un milione di euro distribuito in tre anni. Il programma di rilevazione, sotto la governance del Ministero, vedrà il supporto tecnico ed organizzativo di Unioncamere.

Le azioni previste sono quattro:

  • raccogliere, analizzare e potenziare le rilevazioni dei prezzi svolte dal Sistema camerale;
  • raccogliere e analizzare i dati delle vendite pubbliche e semipubbliche;
  • migliorare le conoscenze settoriali sulla filiera del legno;
  • aggiornare, integrare e potenziare le statistiche forestali, anche realizzando servizi informativi digitali e integrati sui prodotti forestali.

In particolare, il programma di rilevazione prevede di indagare quattro settori:

  • prodotti forestali ad uso industriale (in piedi e su strada);
  • biomasse ad uso energetico da foresta (legna da ardere, cippato e pellet);
  • prodotti fuori foresta (da arboricoltura da legno, pioppicoltura, cedui a rotazione rapida, agroselvicoltura);
  • prodotti forestali non legnosi;

Lo sosteniamo da anni: per strutturare serie politiche di settore è necessario conoscere a fondo il mercato dei prodotti forestali e le sue dinamiche. Non a caso, in tutti i Paesi a noi confinanti esistono da tempo sistemi collaudati di rilevazione dei prezzi. Ci auguriamo che presto, grazie a questo investimento, anche l’Italia possa dotarsi di una rilevazione precisa, puntuale e costantemente aggiornata sui prezzi dei prodotti forestali, legnosi e non: sarebbe un nuovo, importante passo in avanti per raggiungere gli obiettivi della Strategia Forestale Nazionale.  

Per approfondire:

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IL LEGNO DI ALCUNE QUERCE ITALIANE SARÀ CLASSIFICATO UFFICIALMENTE

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A dicembre è uscito un nuovo numero di “Legno 4.0”, la rivista gratuita di Conlegno - Consorzio Servizi Legno Sughero, che come sempre regala interessanti spunti legati alla trasformazione e alla valorizzazione del legno. Ad esempio, un articolo a firma di Matteo Izzi dedicato alla nuova norma UNI EN 1912:2024 sulla classificazione del legname a vista, recepita in Italia lo scorso giugno.

“La EN 1912 riveste un ruolo cruciale nei processi di marcatura CE del legno massiccio strutturale, offrendo alle imprese un quadro di riferimento semplificato per certificare i propri prodotti”, scrive Izzi, “grazie ad essa, le aziende possono evitare lunghe e costose campagne sperimentali per la caratterizzazione meccanica delle specie legnose di interesse, accedendo invece a un percorso standardizzato per dimostrare la conformità ai requisiti europei.

Molto interessante, da questo punto di vista, il lavoro che Conlegno svolge insieme al CNR IBE (Istituto per la Bioeconomia). Nel 2021, grazie a questa collaborazione, sono state ad esempio equiparate le prestazioni meccaniche del castagno, dell’abete e della douglasia di provenienza italiana a quelle delle stesse specie provenienti da altri Paesi europei. Attualmente, invece, due importanti progetti puntano a caratterizzare il comportamento meccanico di alcune querce italiane e delle tavole di abete destinate alla produzione di legno incollato.

Ci hanno incuriosito in particolare le querce. Nell’articolo viene spiegato che il progetto prevede circa 300 test sperimentali su elementi di farnia, rovere e cerro di diverse dimensioni. Per rappresentare l’intero territorio nazionale, sono stati selezionati quattro siti di studio in Piemonte, Lazio, Toscana e Basilicata. Dopo una fase iniziale di stagionatura all’aria del materiale, il CNR IBE sta completando i test sperimentali con l’obiettivo di elaborare i risultati e di condividere con Conlegno il rapporto di classificazione entro i primi mesi del 2025.

Si tratta di un ulteriore segnale, non solo da parte della politica (come abbiamo raccontato in passato), ma anche del mondo produttivo, che ci mostra il crescente interesse per l’utilizzo del legno locale. Motivo in più per insistere, a monte, non solo sulla necessità di conoscere meglio le dinamiche di mercato del settore, come abbiamo sottolineato nella precedente, ma anche (forse soprattutto) di investire molto più di ora sull’accrescimento della pianificazione, sull'associazionismo e sulla qualità degli interventi selvicolturali.

Quanti sono, dove sono e in che condizioni di proprietà e di gestione passata sono quei querceti italiani da cui ottenere, potenzialmente, assortimenti da opera? Come lavorare, oggi, agli assortimenti da opera di domani? Attraverso quali tecniche e politiche di aiuto finanziario ai proprietari? Sarebbe davvero un peccato lavorare sulla valorizzazione del legno "a valle" della filiera senza, parallelamente, porsi queste domande "a monte".

Per approfondire: 

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2024 DIFFICILE PER L’INDUSTRIA DEL LEGNO

Abbiamo parlato tanto di legno e di mercato del legno e proseguiamo su questa linea con due dati che arrivano da altrettante associazioni di categoria della prima e seconda trasformazione di questa materia prima.

Il primo dato che è stato comunicato da FederlegnoArredo, che ha certificato un anno difficile per il settore. Secondo le stime elaborate dal Centro Studi dell’Associazione a fine anno, il 2024 ha chiuso con un segno meno sia per il mercato interno (-3,7%) che per l’export (-1,3%). Il macrosistema arredamento ha visto una flessione più contenuta, pari a -1,7% (Italia a -1,9% ed estero a -1,5%). Per il macrosistema legno, invece, si stima una chiusura a -4,3%, con vendite Italia in calo del -5,8% e un export più stabile, a -0,7%.

Il secondo dato arriva dall’Osservatorio di FilieraLegno e riguarda l’edilizia in legno. Si tratta in generale di un mercato in continua crescita che, ancora nel 2023, ha messo a segno un incremento del 3,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di produzione di 2,3 miliardi di euro. Tuttavia, anche per questo settore il 2024 si è rivelato un anno critico: l’Osservatorio certifica infatti una contrazione del mercato residenziale tra l’8 e il 16% degli ordini acquisiti, compensato però, almeno parzialmente, dalla tenuta delle opere pubbliche, sulla spinta degli investimenti del Pnrr. Ad esempio, dai dati dell’Osservatorio si evince che tra il 2023 e il 2024, su 190 scuole realizzate, il 40% è stato caratterizzato dall’uso del legno come ossatura portante.

Ma nonostante questo, in generale il 2024 non è stato proprio esaltante per l’industria del legno che, tuttavia, ha mostrato timidi segnali di ripresa proprio nell’ultima parte dell’anno. Il Salone del Mobile di Milano, che si terrà quest’anno a metà aprile, la flessibilità delle aziende del comparto da sempre molto elevata, l’avanzare del Pnrr e nuove auspicabili politiche legate alla decarbonizzazione potranno contribuire a togliere il segno meno da queste statistiche nei prossimi anni. Vi terremo aggiornati.   

Per approfondire:

PROSILVA ITALIA HA RINNOVATO IL DIRETTIVO

Dall’ultima newsletter di ProSilva Italia, l’Associazione che promuove una “selvicoltura prossima alla natura” e che fa parte di ProSilva Europa, apprendiamo che, dopo nove anni di mandato, Mauro Frattegiani ha lasciato la carica di Presidente.

Il nuovo Presidente è Pierangelo Miola, ex funzionario forestale della Regione Veneto da anni impegnato nell’Associazione. La carica di Vide-presidente, invece, è stata assegnata a Massimo Stroppa, dirigente del Corpo Forestale Regionale del Friuli Venezia Giulia e consigliere editoriale di Sherwood.

Ringraziando Mauro per questi nove anni di intenso lavoro e augurando buon lavoro a Pierangelo, a Massimo e a tutto il nuovo consiglio direttivo, ci teniamo a riportare alcune parole rivolte al futuro di questa Associazione, a cui siamo molto legati, scritte proprio dall’ex Presidente.

“In questi ultimi anni l’attenzione per una selvicoltura (più) vicina alla natura ha sicuramente destato molto interesse da parte degli organismi politici, delle amministrazioni locali, dei media e dell’opinione pubblica in generale. Questa aumentata attenzione ha portato a un interesse sempre crescente verso l’Associazione e probabilmente non siamo riusciti a sfruttare al meglio questa opportunità. Soprattutto, può essere migliorato il dialogo con le Associazioni ambientaliste, con i giovani e con l’opinione pubblica interessata alla gestione delle foreste ma non direttamente coinvolta in questo settore. Pro Silva ha una grande attrattiva verso queste componenti della società civile, grazie anche a un’impostazione non ideologica verso la selvicoltura e comunque aperta al confronto e alla discussione”.

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Una fotografia scattata durante l'ultima escursione nazionale di ProSilva Italia. A sinistra dell'immagine Mauro Frattegiani, a destra Pierangelo Miola

 

Il tema toccato da Frattegiani è davvero centrale. L’attenzione verso la ricerca di un equilibrio possibile tra esigenze ambientali, sociali ed economiche sta crescendo più che mai, interessando numerosi ambiti della società, in particolar modo i giovani, come gli attivisti climatici e nuovi gruppi ambientalisti caratterizzati da un’impostazione meno "radicale" che in passato sui temi della gestione forestale. Anche sui media generalisti si parla quasi giornalmente di bioeconomia, di transizione ecologica, di conservazione della biodiversità ma anche di utilizzo del legno. Nonostante questo, purtroppo, spesso manca un interlocutore privilegiato capace di portare la selvicoltura nel dibattito pubblico.

Un’Associazione come ProSilva, caratterizzata anche da uno sguardo internazionale, può davvero mirare a crescere da questo punto di vista. Non sarà facile, ma da buoni forestali non dobbiamo spaventarci dei sentieri in salita.

Lunga vita a ProSilva, a cui vi consigliamo di iscrivervi partecipando alle sempre interessanti escursioni tecniche organizzate in tutta Italia nell'arco dell'anno.  

Per approfondire: 

COME COMUNICARE LE FORESTE VETUSTE

Abbiamo parlato tanto di legno, di mercato e di selvicoltura… ora cambiamo decisamente argomento, concludendo questa edizione delle Pillole con un consiglio di lettura che tratta di conservazione delle foreste vetuste.

A fine 2024 infatti si è concluso il progetto Life Prognoses, dedicato proprio alle foreste vetuste d’Europa. Caratterizzato da numerosi partner provenienti da otto diversi Paesi, il progetto ha visto la partecipazione dell’talia attraverso il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dell’Università della Tuscia - Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali.

Tra gli output del progetto, abbiamo trovato particolarmente interessante un “Inspiration Book” creato con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della cittadinanza sull’importanza delle foreste vetuste. Il volume contiene spunti e riflessioni sui messaggi chiave da trasmettere e soprattutto, nel capitolo 5, numerosi casi studio raccolti in tutta Europa.

Perché lo riteniamo interessante? Perché in Italia, tra pochi mesi, avremo i risultati del primo censimento relativo ai Boschi vetusti che ogni Regione e Provincia Autonoma sta selezionando insieme alle Università. Una volta approvato il loro status di Boschi vetusti, le amministrazioni potranno scegliere semplicemente di cartografarli e tutelarli come previsto dalla normativa, oppure, e sarebbe certamente la scelta più auspicabile, di investire per farli conoscere e per inserirli in percorsi di educazione ambientale.

Se questa sarà la scelta, la pubblicazione del Life Prognoses potrà rivelarsi una buona base da cui prendere spunto. Si va dalle classiche escursioni guidate alle mostre d’arte, da tour virtuali a rappresentazioni teatrali, da campagne di comunicazione con vari mezzi multimediali a giochi per i più piccoli. Nella pubblicazione si trovano anche link ad altri toolkit e contenuti già presenti online e utilizzabili a fini didattici. Insomma, grazie a questa raccolta non si parirebbe certo da zero!

La pubblicazione è in inglese, se vi interessa l’argomento vale la pena di darci un’occhiata.

Per approfondire:

Per questa edizione di Pillole forestali dall'Italia è tutto!

Prima di chiudere evidenziamo nuovamente un'importante novità. Da dicembre, alle quindicinali "Pillole forestali dall'Italia" si sono affiancate le "Pillole forestali dal mondo", realizzate a cadenza mensile dal Direttore Paolo MoriCome per le Pillole forestali dall'Italia, anche quelle dal mondo sono gratuite e si possono sia leggere che ascoltare in versione podcast. Vi consigliamo di dare un'occhiata all'edizione di dicembre in attesa della prossima, prevista per la seconda metà di gennaio!

Vi ricordiamo che anche voi potete contribuire a questa rubrica, inviando notizie di attualità su foreste e legno all'indirizzo:  

Alla prossima edizione! 

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