Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
di Marco Togni
È un materiale fatto da lignina estratta dal legno, pura o associata a fibre naturali in quantità variabili in base all’impiego, agglomerata in granuli da utilizzare mediante stampaggio a iniezione, estrusione, termoformatura, ecc. in sostituzione di altri polimeri termoplastici ottenuti dalla petrolchimica.
La foto rappresenta appendiabiti stampati a caldo a iniezione a partire da Arboform® in granuli (www.aesop-technologies.com ); fanno anche parte di un piano di sviluppo ecosostenibile lanciato da Benetton.
Il “Legno liquido” è costituito da polimeri naturali da usare in sostituzione di plastica rigida termoformabile, per oggetti di qualsiasi tipo e funzione. Alcune importanti aziende stanno convertendo una parte dei loro prodotti di plastica per sostituirli con questo materiale, compostabile in quasi tutte le formulazioni e riciclabile tal quale (fuso e nuovamente formato). Alcuni esempi di oggetti fabbricati sono: sedie, cuffie, contenitori, montature di occhiali, casse acustiche, parti di automobili, capsule compostabili per il caffè, materiale per l’elettronica. Le possibilità di impiego sono praticamente infinite e dipendono da scelte aziendali, mercato e costi. Di fatto esistono tutti gli elementi per poter operare una “transizione ecologica di prodotto”.
La produzione di materiale per l’industria a partire dall’estrazione della lignina ha un costo piuttosto elevato pari a 2,00-4,00 €/kg. Sebbene oggi costi il doppio e oltre rispetto ai polimeri a base fossile, il prodotto diventerà economicamente competitivo quando si monetizzeranno gli impatti ambientali derivanti dalle emissioni di CO2 derivanti dall’impiego della petrolchimica.
Uno dei passaggi per la produzione della carta consiste nell’estrazione della lignina che, insieme a emicellulose e ad altre sostanze, viene considerata principalmente materiale di scarto. Solo una minima parte degli estratti trova valorizzazione in specifici impieghi, mentre tutto il resto viene normalmente destinato a energia termica. La produzione consiste nel dirottare una parte di questo materiale di scarto, combusto annualmente in milioni di tonnellate, al fine di estrarre e purificare la lignina. Essa viene lavorata a bassa temperatura (per mantenere elevate prestazioni), raffinata e ridotta in granuli da immettere nelle macchine per lo stampaggio a iniezione (a caldo) per la lavorazione delle materie plastiche. Il materiale ha una densità compresa tra 1.250 e 1.400 kg/m³ e viene miscelato con fibre per aumentarne la resistenza a flessione e a trazione, mentre le caratteristiche di durezza e resistenza a impatto rimangono praticamente invariate.
Innestandosi sul processo di produzione della polpa di cellulosa per la carta, possono essere utilizzate tutte le specie da cui la cellulosa viene normalmente estratta, anche in considerazione del fatto che ogni tipo di legno contiene dal 20% al 30% di lignine. Sono generalmente più abbondanti nel legno di conifera, meno in quello di latifoglia.
Al momento attuale viene prodotto da un’azienda tedesca, in seguito a ricerche avviate oltre vent’anni fa (premiata nel 2010), che ha registrato alcuni marchi (Arboform®, Arboblend® e Arbofill®), differenziati in base alla composizione specifica. Un’azienda austriaca si sta proponendo con un prodotto simile (Fasal®).
Newood è una rubrica pubblicata sulla rivista Sherwood - Foreste ed Alberi oggi a partire da gennaio 2018 con l’obiettivo di divulgare le potenzialità del legno e le innovazioni nella sua filiera.
Adesso Newood continuerà a presentare sul web prodotti o impieghi innovativi del legno, evidenziando le qualità di questo eccezionale materiale derivante dalla gestione forestale, moderno e con possibilità di sviluppo non inferiori ai materiali di sintesi o industriali, ma con un enorme vantaggio ecologico e ambientale.
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